Tra le varie forme di documentazione di un organo a canne, particolarmente significativa nel caso di strumenti antichi, vi è il cosiddetto "rilievo sonoro". Si tratta di una documentazione del suono dello strumento, concettualmente analoga alla documentazione fotografica (per una trattazione approfondita si legga questa pagina, in cui sono accennati anche gli scopi della produzione di repliche virtuali di organi esistenti; consigliamo inoltre di consultare questa pagina per approfondimenti su come interpretare uno spettrogramma), che permette di eseguire analisi qualitative e quantitative processando opportunamente le tracce audio registrate.
In questo video è riportato un esempio di analisi sonora successiva ad un rilievo (organo Manzoni 1886 di Rigosa, Bergamo, registro Principale 8'; il rilievo è stato eseguito contestualmente ad una visita effettuata nel luglio 2011, di cui è liberamente scaricabile la relazione tecnica in calce alla quale si trova l'analisi sonora vera e propria).
Un'occhiata anche superficiale consente di apprezzare la portata informativa di questo
genere di documentazione, basata sul cosiddetto "campionamento". All'ascolto del suono di
ogni canna corrisponde la possibilità di vedere "in diretta" il comportamento delle
singole armoniche ed è immediata l'individuazione di altre informazioni come perdite
d'aria dai somieri e trasuoni; senza contare che la registrazione consente
un'archiviazione permanente di tutte le informazioni, che restano disponibili per
ulteriori analisi.
Per "campionamento" si intende, come mostrato chiaramente nel video, la registrazione ad alta fedeltà di ogni nota di ogni registro; solitamente si procede in modo che ad ogni registro corrisponda un singolo file audio.
La produzione di una replica virtuale interattiva che può essere suonata collegando via MIDI una tastiera al computer, si può considerare l'evoluzione di questo tipo di documentazione sonora.
A questo scopo ogni suono viene registrato per un tempo molto maggiore rispetto a quello necessario per il rilievo sonoro - mediamente diversi secondi per nota, compreso tutto il tempo di riverberazione; vengono anche registrati tutti i rumori meccanici e infine si esegue una completa documentazione fotografica, che servirà a definire l'interfaccia grafica della replica virtuale.
Vengono poi eseguiti alcuni passaggi elaborativi - principalmente sottrazione del rumore di fondo e suddivisione del file audio in altrettante sezioni corrispondenti ad ogni singola nota, a cui poi vengono applicati cicli ("loop") per garantire la continuità del suono tenuto pur con campioni di pochi secondi - e l'elaborazione del materiale fotografico in vista della preparazione del sample-set vero e proprio. Il complesso di campioni ed immagini, unito ad un file di codice che istruisce opportunamente la piattaforma in cui il tutto andrà caricato, prende il nome di "sample-set".
Il risultato sarà tanto più fedele quanto migliore sarà la qualità della registrazione, fino ad essere pressoché indistinguibile da un'incisione discografica eseguita con lo strumento originale; oltre alla riproduzione audio il sample-set presenta un'interfaccia grafica che riproduce altrettanto fedelmente la consolle con tastiere, pedaliera e tutti i comandi di cui è dotata - consentendone anche l'animazione.
Viene così prodotta una completa documentazione interattiva dello strumento virtualizzato, appunto "sample-set" con termine anglosassone: i software di riproduzione hanno raggiunto livelli di notevole raffinatezza che consentono, nel caso di Hauptwerk, di modellare caratteristiche dell'impianto organario come l'apparato di manticeria, con relativa interfaccia grafica ed effetti sul suono dei campioni e con buona approssimazione dell'originale.
La concezione che sta alla base della produzione dei sample-set proposti in queste pagine è innanzitutto quella della documentazione tecnico-sonora di strumenti particolari e poco conosciuti: l'organaria italiana, specie negli strumenti storici, vanta - nonostante le dimensioni solitamente ridotte - sonorità leggendarie con una resa cristallina e personalissima sia nei singoli registri che negli amalgami e con equilibri spesso di rara bellezza che li rendono comunque assai godibili.
Tuttavia fino alle soglie del Novecento l'organo italiano antico è anche, di norma, pesantemente limitato da risorse tecniche - estensioni reali di tastiera e pedaliera, prime ottave "corte", manuale unico, registri spezzati - che di fatto impediscono qualsiasi genere di studio che esuli dal repertorio italiano rinascimentale o da quello di imitazione operistica dell'Ottocento.
La produzione di sample-set consente entro limiti ragionevoli di superare in parte questi vincoli, proponendo - accanto ad una copia fedele dell'originale - versioni estese in cui gli ambiti di tastiere e pedaliere sono portati ad uno standard utile per lo studio o l'esecuzione.
Anche nella disposizione fonica vengono normalmente proposti completamenti ed integrazioni che, pur rispettando il materiale originale, amplificano di molto le possibilità esecutive.
Una precisa scelta estetica ha portato, dopo varie prove, a rinunciare volutamente a sofisticate tecniche di ripresa surround ricercando piuttosto una assoluta naturalezza nella resa sonora e perseguendo soprattutto lo scopo di dare al musicista la possibilità di studiare articolazione e fraseggio nel modo più affidabile e preciso.
Perciò in ogni set è normalmente data la possibilità all'utente di variare liberamente la proporzione tra suono diretto e riverberato: ci si può virtualmente avvicinare od allontanare dai corpi di canne fino a trovare l'equilibrio ritenuto migliore e più utile per lo studio, l'esecuzione o la registrazione audio. E' possibile studiare e suonare con la precisione del suono diretto e successivamente rieseguire via MIDI e riascoltare o registrare rendendosi conto della resa del fraseggio nell'acustica ambientale.
Questa filosofia ha inoltre il vantaggio di produrre sample-set dal consumo relativamente limitato di memoria RAM a fronte di una qualità sonora assai elevata.
L'intero progetto di produzione di sample-set è concepito innanzitutto in funzione della valorizzazione e divulgazione dei nostri organi italiani, anche e soprattutto all'estero.
L'organo italiano antico non è molto noto oltre i confini nazionali, particolarmente in ambito mitteleuropeo: la pubblicazione dei primi sample-set ha dimostrato come, a dispetto di dimensioni solitamente ridotte, le splendide sonorità dei nostri strumenti possano essere di stimolo e di ispirazione per gli organisti esteri sia per quanto riguarda il repertorio loro proprio che per l'improvvisazione (in questa pagina possono essere ascoltati audio registrati con il sample-set dell'organo di Costa Serina).
Un'ulteriore aspetto che riguarda la valorizzazione del nostro patrimonio organario è la possibilità - nella misura in cui un futuro sviluppo del progetto lo renderà realisticamente praticabile - di destinare all'Ente proprietario dello strumento originale una quota del ricavato dall'eventuale vendita del relativo sample-set: se al momento questa prospettiva sembra ancora relativamente lontana a causa dell'intricata normativa fiscale italiana e soprattutto delle diffidenze che talora si riscontrano da parte di parrocchie e Curie diocesane, nondimeno è nostra intenzione lavorare per attuarla il prima possibile.
Siamo infatti fermamente convinti che la replica virtuale possa essere efficace mezzo per una fattiva valorizzazione dei nostri organi italiani: ci auguriamo che dal punto di vista culturale si possa presto arrivare, specie da parte dei proprietari e dei gestori degli strumenti, ad una apertura di mente che possa farne riconoscere le reali potenzialità.